mercoledì 2 settembre 2009

BERTI MAURO ELETTRAUTO FIRENZE BLOG RISPONDE

Berti Luca elettrauto risponde alla e-mail che poneva la domanda "perchè l'alternatore ha dei diodi ?"

L’alternatore ha sostituito interamente la storica dinamo e presenta alcuni importanti vantaggi come quello di fornire più corrente (ampere) della dinamo anche a regimi di rotazione bassi con un peso ed uno spazio occupato piuttosto contenuto.
In più,poiche le spazzole del collettore lavorano su superfici lisce invece che su superfici composte da tante parti separate fra di loro da un isolante (mica), come invece avviene nella dinamo,le spazzole non saltellano e quindi non producono le scintille che,come sappiamo,generano onde elettromagnetiche,insomma onde radio;quindi l’alternatore non produce disturbi a gli apparati radiotrasmittenti presenti su un veicolo,che sono tanti e ogni giorno di più.
Tuttavia l’alternatore fornisce corrente alternata e non continua,cioè una corrente che cambia continuamente il suo senso di marcia un certo numero di volte al secondo (il numero di volte si chiama frequenza della corrente; un esempio è la corrente di rete che abbiamo in casa,che ha frequenza 50 hz,cioè cambia il senso di marcia 50 volte al secondo.
Il problema è che la batteria, che deve immagazzinare la corrente fornita dal generatore sotto forma di energia chimica, accetta la corrente solo in un senso,insomma tutti sanno che la batteria ha un polo positivo ed uno negativo.Quindi la batteria non può accettare e immagazzinare corrente alternata e si deve allora raddrizzare la corrente trifase fornita dall’alternatore prima di inviarla alla batteria.Ogni fase delle tre richiede 2 diodi raddrizzatori,uno per far passare la semionda positiva della corrente e l’altro per far passare la semionda negativa.Ci sono quindi comunemente nell’alternatore 3 gruppi di 2 diodi ciascuno,totale 6 diodi,in modo da permettere che la corrente vada solo nel senso alternatore -> batteria e non in senso inverso batteria -> alternatore come avverrebbe ad esempio a motore spento.
Naturalmente la corrente fornita dall’alternatore deve essere automaticamente regolata per evitare che ,quando il motore funziona ad alto regime di giri/minuto, la tensione (volt) e la corrente (ampere) diventino talmente elevate danneggiare sia la batteria che le lampadine e tutti gli altri organi elettrici del veicolo.
E a questo provvede il regolatore elettronico che con dei sensori misura,cioè “legge”, tensione e corrente, elabora mediante un minuscolo computerino i dati che legge e,in conseguenza,introducendo o escludendo automaticamente interruttori e resistenze diverse ,mantiene abbastanza costante la tensione e la corrente al variare del numero di giri/minuto del motore ed al variare della richiesta di corrente (ad esempio,se si accendono i fari,il regolatore tende ad escludere la resistenza che aveva prima inserito per diminuire la corrente e la tensione.E in queso modo,escludendo la resistenza,la corrente fornita dall'alternatore diventa più forte (ampere) per fronteggiare la richiesta dei fari).

2 commenti:

  1. Letizia bini02 settembre, 2009

    Ma se la corrente di casa cambia il senso di marcia 50 volte al secondo dovrebbe continuamente passare da +220 volt a -220 volt e in mezzo c'è lo zero,cioè mancanza di corrente.E allora la luce si dovrebbe spengere e riaccendere 50 volte al secondo.Ma non succede.

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  2. E infatti succede quello che tu dici,la corrente si spenge e si riaccende 50 volte al secondo ma non ce ne accorgiamo per 2 motivi: uno è l'inerzia del nervo ottico che non ce la fa a seguire un cambiamento così rapido,insomma non fa a tempo a rendersene conto; l'altro motivo è che un sistema fisico formato da un filamento di metallo diventato incandescente o, in altre lampade ,formato da una certa quantità di gas che ha raggiunto una alta temperatura,non riescono a raffreddarsi in un cinquantesimo di secondo.Ma se si osservasse la lampada accesa mediante un apparecchio speciale chiamato stroboscopio si potrebbe osservare che la lampada cambia continuamente l'intensità della luce emessa.

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